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giovedì, marzo 19, 2009

Io odio dal più profondo del cuore tutti gli sparatori del mondo. Ritengo la caccia una inutilissima attività di persone con pochezza mentale indescrivibile aggravata da possesso di arma!!!!

Cicogna uccisa da un bracconiere..... Il suo compagno rimane a vegliarla
Da tre anni i due volatili vivevano insieme in un nido su un traliccio nelle campagne attorno a Correggio


CORREGGIO (Reggio Emilia) – Un bracconiere le ha sparato non appena lei ha messo la testa fuori dal nido che, insieme al suo compagno, aveva costruito su un traliccio dell’alta tensione. Il pallino del fucile l’ha colpita all’occhio e per lei non c’è stato scampo. E’ morta così, nei giorni scorsi, una giovane cicogna bianca che da tre anni viveva insieme al suo compagno in un nido su un traliccio a circa diciotto metri di altezza, nelle campagne di Correggio, in una zona in cui la caccia è vietata. Nella pancia, la cicogna custodiva cinque uova che di lì a poco avrebbe deposto. A scoprirlo sono stati i veterinari del Centro recupero fauna selvatica Lipu “Croce Alata” di Reggio Emilia, che hanno svolto l’autopsia sul corpo dell’animale.
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Le cicogne sono animali «fedeli»: una volta che la coppia si forma, per molti anni nidifica insieme e può crescere diverse decine di piccoli. E' stata distrutta una coppia che viveva libera, in natura. Al momento, in Italia vivono circa cento coppie di cicogne nidificanti. Quella di Reggio Emilia era tenuta sotto controllo dalle Guardie ecologiche volontarie dal 2006, quando aveva costruito il nido sul traliccio.


Che dire dell'ignobile disegno di legge Orsi sulla caccia in discussione in Parlamento....... andiamo avanti così...


sabato, marzo 15, 2008

fiera della pelliccia MI FUR 2008 = la volgarità della violenza



LA PELLICCIA E' BELLA SOLO SUGLI ANIMALI
Tagliole, lacci strangolanti, reti poste all'ingresso delle tane e trappole per ermellini costituite da esca di grasso spalmato su un tubo metallico gelato: quando l'animale lo lecca vi resta attaccato con la lingua. Gli individui catturati rimangono vivi, intrappolati e sofferenti anche per molti giorni, puo' accadere che un animale arrivi ad amputasi un arto masticandolo, pur di fuggire.



castoro, donnola, ermellino, faina, puzzola, ghiottone, leopardo, lince, lontra, lupo, marmotta, martora, moffetta, opossum, procione, tasso, volpe, cane, gatto


gli allevamenti non considerano le esigenze naturali dell'animale puntando solo all'ottenimento di un manto di bell'aspetto. Stress, mancanza rispetto della territorialità, gabbie ridotte, pavimento in rete correnti d'aria e freddo per favorire l'infoltirsi del pelo.



I metodi di soppressione cambiano a seconda delle dimensioni dell'animale. Per gli animali grossi, come le volpi, viene usata l'elettricità infilando un elettrodo nell'ano e uno nella bocca, oppure un proiettile nella nuca, o il soffocamento da gas. Per gli animali di taglia più piccola come i visoni, un colpo di martello sul muso, un chiodo nella fronte oppure annegando l'animale tramortito, l'avvelenamento con stricnina, il soffocamento con cloroformio. Nel caso delle pecore karakul fanno abortire la femmina a bastonate due settimane prima del parto e scuoiano i feti. I cucccioli di foca, dal caratteristico mantello bianco, vengono presi a randellate e scuoiati ancora vivi.






Inserti per guanti, colli cappelli, giocattoli fodere di cappotti, bordi di cappucci, sono fatti con pelli di cane e gatto, ogni anno oltre 2 milioni di vittime. Allevamenti principalmente nel nord della Cina, con condizioni spaventose, un vero calvario. Spesso provengono da piccole aziende a gestione familiare, stipati e sottoposti a morte agghiacciante, davanti ai loro compagni. I cani sgozzati e dissanguati, bastonati, i gatti impiccati con cappi metallici. In Italia la legge 189/94 vieta l'importazione e il commercio delle pelli da cane e di gatto, tuttavia bisogna prestare attenzione al fatto che sull'etichetta dei capi si usano nomi di fantasia. Attenzione all'etichetta, quindi. Dopo La Rinascente e Upim anche Oviesse e Coin hanno sottoscritto una politica fur-free, che porti nel 2010 a non avere alcun prodotto di vero pelo in tutti i negozi.

il bordo di pelliccia appare soffice e pulito sotto la luce della vetrina, ogni traccia del sangue e della sofferenza degli animali, ai quali la pelliccia apparteneva è stata cancellata. non facciamoci complici di questa atrocità, liberiamo e salviamo gli animali da una moda che li considera merce e non esseri senzienti che provano paura e dolore come noi.