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LILIUM TIGRINUM. Petali vistosamente ripiegati su di sè, di un rosso cereo, da belletto, chiazzato delicatamente ma con nitidezza da numerose macchie ovali neroazzurre. Se osserviamo il modo in cui queste macchie sono disposte, potremmo crederle prodotte da una forza vitale che, da attiva, si fa gradualmente più debole. Così, al bordo esterno dei petali esse mancano del tutto, mentre vicino al fondo del calice sono disseminate in gran profusione, fi
no ad inerpicarsi su alte e carnose escrescenze. Polline dal colore narcotizzante, quasi un velluto rosso cupo che sia stato macinato e ridotto a finissima cipria.
Chi guarda ha l'illusione di vedere un padiglione di giocolieri indiani dal cui interno esca una sommessa musica anticipatrice.
Ernst Junger - il cuore avventuroso
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(ho iniziato a leggere il libro, 71 appunti che Ernst Junger definisce "figurazioni e capricci". Dopo queste prime righe
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folgoranti ho dovuto togliere gli occhiali, scendere dal letto, tra l'agitazione silenziosamente urlante e la capitolazione attonita per istinto di conservazione. Come posso riaprire le pagine e continuare con punture che bucano insostenibili soglie psicofisiche? Forse non ho fatto altro che tendere a questo, al prezzo di una perenne sensazione di scollamento. Ieri mentre compravo il libro alla bancarella, 3 donne della mia età commentavano e pregustavano eccitate la cernita tra il ben di dio che avevano davanti, alcune montagne rosa di Harmony)
lilium tigrinum 15/06/08